Musica / La carezza sul cuore di Tosca
Il palco del Teatro Ariston di Sanremo quest'anno ha ospitato in gara una cantante fuori dagli schemi nazional-popolari dei quali è tradizionalmente luogo eletto.
L'artista in questione, in quanto di artista di razza si tratta, è Tosca, che con il suo Ho amato tutto ha portato con sé una ventata rigenerante nelle orecchie di chi ancora desidera vivere un brano musicale come un'avventura emotiva.
Tiziana Tosca Donati |
Il brano presentato a Sanremo è un atto puramente poetico dove ad un testo meraviglioso e ad una partitura musicale mai invadente, che vede protagonisti archi e pianoforte, si aggiunge, aspetto determinante per la piena riuscita del brano, la magistrale interpretazione di Tosca.
Tuttavia, al giorno d'oggi, per dare completezza ad un progetto artistico, l'esercizio della visione risulta spesso un elemento imprenscindibile, ed ecco che a questo proposito, dall'alto di una conoscenza personale ventennale, prende vita la collaborazione con il regista Ferzan Ozpetek, autore da sempre di un cinema capace di scavare in fondo all'animo umano, entrare e scardinare la nostra sensibilità seduta troppo spesso su luoghi comuni. Regista di pellicole dove l'amore e la passione entrano in scena modificando le consapevolezze dei protagonisti.
Da questa collaborazione tra due cavalli di razza dello spettacolo, l'idea di realizzare un video sul brano sanremese Ho amato tutto.
Edward Hopper, New York Movie, 1939 |
Nel video, Tosca ci accoglie entrando da un fondo nero sul palcoscenico, al centro dell'inquadratura e con le braccia aperte per condurci, attraverso il suo microfono, nel suo labirinto di passione che riesce a vivere solo chi sa rischiare la solitudine; perfetta intesa poetica con Ferzan Ozpetek; lo spazio utilizzato dall'artista però non è solo da una parte dell'arco scenico, bensì in tutto il teatro, rigorosamente vuoto, regalandoci sublimi giochi prospettici in alcuni spazi teatrali esaltati da una fotografia che a volte risulta essere molto contrastata mentre altre volte pone la figura della protagonista completamente all'interno dello spazio, come nel dipinto di Hopper, in maniera quasi mimetica, con pennellate di luce delicate che si integrano a meraviglia con il testo e la musica.
Atmosfere squisitamente teatrali quindi, di un teatro vissuto però dagli addetti ai lavori, dove la sacralità del luogo non è stata condivisa con gli spettatori, in quello spazio esterno dove regnano il rosso e il nero, la passione e la disperazione, l'amore e la solitudine, che proietta l'interiorità dell'artista-performer, ancora integra nel prorpio isolamento, che condivide forse, solo con il pulviscolo che si palesa attraverso la luce dei proiettori.
Tosca, giunta alla conclusione del brano, si volta e lascia il palcoscenico con naturalezza, tornando al fondo nero dalla quale era apparsa, ma solo dopo aver creato scompiglio nei nostri pensieri, dopo avere abbattuto la quarta parete, se vogliamo fittizia, ed essersi impadronita del teatro, in questo caso della Sala Umberto, storico spazio teatrale della capitale dal sapore retrò.
Per concludere, non ci si può esimere dal tributare un sentito plauso, oltre che a Tosca Donati, come meravigliosa interprete, anche a Pietro Cantarelli in qualità di autore del brano, a Pietro Morana al montaggio, a Gian Filippo Corticelli direttore della fotografia e al regista Ferzan Ozpetek, autore di questa piccola perla.
"Se tu mi chiedi in questa vita cosa ho fatto
Io ti rispondo ho amato. Ho amato tutto."
Riferimenti sitografici:
Helga Marsala, Ozpetek firma il nuovo video di tosca...,www.artribune.com
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