Cinema e storia: le dinamiche del potere nelle vicende di eretici e streghe

    E' uscito il 20 novembre scorso il mio nuovo saggio dal titolo IGNES LUCIS - Eretici e streghe nella storia del cinema, edito dalla casa editrice indipendente Tempesta Editore. Il volume, di 210 pagine, si inserisce in una linea coerente di approfondimento personale circa quella ricerca storico-sociale che si è interessata, e si interessa tuttora, allo studio della marginalità sociale, inoltrandosi nei meandri della subalternità umana al dominio culturale, politico e militare. Il mio precedente saggio IL CINEMA DALLA PARTE DEGLI ULTIMI, vincitore di molti premi letterari, la qual cosa testimonia un importante e vivo interesse critico  nei confronti dell'argomento, tratta appunto come gli "ultimi" della storia sono stati visti da registi e autori cinematografici. In IGNES LUCIS, invece ho voluto puntare i riflettori della ricerca e della conoscenza relativa, sui meccanismi del potere, sulle modalità di imposizione di predominio culturale e su come viene avversato colui che si pone al di fuori dell'alveo del pensiero dominante.

   Il rapporto tra cinema e storia è complesso e affascinante, in quanto, lungi dal pensare che il cinema sia solo un mezzo di intrattenimento, questo può divenire anche uno strumento potente per rappresentare, interpretare e persino plasmare la percezione della storia. Tuttavia, un film per essere considerato uno strumento storiografico attendibile deve rispondere al requisito essenziale che richiede la realizzazione del soggetto e della sceneggiatura ispirata da documenti storici, da cronache del tempo, atti processuali, da riscontri oggettivi da ricercare negli archivi e nei luoghi dove sono avvenuti i fatti. In IGNES LUCIS analizzo proprio film con tali requisiti e ho cura di tratteggiare una linea rossa con tutti gli aspetti legati  al magico e al sovrannaturale proposto nella tematica dal cinema Fantasy, il quale è un genere cinematografico che esplora mondi immaginari, ambientazioni magiche e storie che sfidano le leggi naturali e la razionalità, in quanto si basa sull'elemento del fantastico, nel quale eventi, personaggi e ambientazioni non sono vincolati dalle regole della realtà e della fedele riproposizione storica, ma sono invece influenzati da miti, leggende, fiabe e dalla creazione di universi del tutto nuovi. Dunque, in IGNIS LUCIS non troverete eroi coraggiosi, maghi, elfi, draghi, re e regine, creature magiche, ma uomini e donne, professori universitari o analfabeti, individui che nel corso della storia si sono posti
, con coraggio, domande fuori dalla corrente mainstream, come diremmo oggi: eretici che ponevano dubbi sulla narrazione religiosa dogmatica, altri che vedevano più lontano dei dotti contemporanei, come anche herbarie, curatrici, anziane vedove, che spesso per invidia, ripicche o perchè la domenica non andavano a messa, venivano giudicate come streghe, donne del diavolo, individui pericolosi per la comunità. Il dato fondamentale, comunque, risiede nel fatto che tutti i personaggi che hanno ispirato la realizzazione dei film presenti nel libro sono state persone viventi, se vogliamo, nostri avi. 

    Eretici e streghe nel libro sono soggetti attivi che hanno vissuto passivamente, drammaticamente, sulla loro pelle, la libertà di scegliere come vivere e in cosa credere, mettendosi implicitamente contro il potere del tempo. Un potere politico che si è sempre servito di un dominio culturale di riferimento ossia  influenzando ed indirizzando le credenze, i valori, le norme e i comportamenti di una società attraverso l'arte, l'educazione, e soprattutto, nei secoli scorsi, con la religione e i suoi dogmi che definiscono ciò che è considerato normale, giusto o desiderabile attraverso la creazione di simboli, significati, immagini e narrazioni. Il potere politico, nella sua azione si è sempre legittimato dall'alveo nel quale di dispiegava, attraverso l'autorità, il controllo supremo su un territorio o una popolazione, e infine, con l'uso della forza o della minaccia per mantenere ordine e controllo per l'esercizio della salvaguardia dei propri interessi, identificati, spesso a torto, con gli interessi della società.

IGNES LUCIS si pone così, in questo contesto, come uno spazio di riflessione, che ripercorrendo contesti storico-sociali attraverso la loro ricostruzione cinematografica, pone quesiti, a volte inquietanti, sulle azioni del potere, le quali nefandezze, molto spesso, possono essere rivelate solo a distanza di tempo, ma divengono tuttavia di grande importanza per interpretare il presente. I percorsi che ho predisposto nel volume sono quantomai distanti, dunque, dall'eroico viaggio dell'eroe che possiamo seguire con trepidazione nelle produzioni Fantasy, ma, come scrivo nel libro: 

Ogni personaggio trattato in questo volume, al quale è stato dedicato un film, lo possiamo idealmente trovare nella celebre frase di John Berger tratta dal libro Paesaggi: io sono, non tra i vinti, ma tra gli sconfitti, che i vincitori temono. Il tempo dei vincitori è sempre breve, mentre quello degli sconfitti ha una durata incalcolabile.


IGNES LUCIS. Eretici e streghe nella storia del cinema

Sergio Battista

Tempesta Editore

Pagine: 210

Saggistica, Cinema, Storiografia

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